Profilo insolito

[…] Uno di essi sono ora anch’io, fuggiasco dagli dèi ed errante, perchè fidai nella furente Discordia. Perchè fui un tempo fanciullo e fanciulla, e arbusto e uccello e muto pesce del mare. Da quale onore e da quale ampiezza di felicità, così bandito, qui mi aggiro fra i mortali

Empedocle, Purificazioni, DK115

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Al secolo Emilio M. Sanfilippo.
Un tempo vegetariano, si dice preferisca al momento presente adottare un’etica del rispetto universale di matrice darwiniana post-naturalista, che oscilla tra il cannibalismo di simili all’astensione di qualsiasi oggetto mereologicamente costituito. Si racconta che, ancora infante, fu rapito da Cupido, che Venere gli sfiorò le labbra e che Elena lo sedusse nel sonno. Gli dei, gelosi, lo condannarono al filosofare: si perse in una selva oscura e fu ritrovato con un calice di vino naturale tra le mani e qualche grappolo d’uva sulla testa.

La sua area di ricerca riguarda la rappresentazione della conoscenza attraverso le metodologie e tecnologie proprie dell’ingegneria della conoscenza e dell’ontologia applicata. In particolare, si occupa di aspetti concettuali e applicativi relativi all’uso delle ontologie per la manifattura, il design e l’informatica umanistica. Da giovane, presso l’IFOMIS, si è occupato di ontologie per la veterinaria e la biomedicina con particolare riferimento al dominio oncologico.

Si dice voglia essere al momento giusto cremato per non essere confezionato a puntino da qualche parte in una scatola. Desidera che l’urna con le sue ceneri sia gettata nel fuoco eterno del Mongibello al suono di “Copacabana” di Barry Manilow.

Continua a cercare il suo filosofo preferito. Ha buone ragioni – al momento – per pensare sia il caro vecchio Anassimandro. Crede che Meinong gli abbia aperto la via e Quine gliel’abbia chiusa.

Maestro, mentore, dopotutto, amico, Pino Finocchiaro.

  • TraVirgolette

    Noi siciliani siamo soggetti ad ammalarci di noi stessi: un male che consiste nell'essere contemporaneamente il febbricitante e la febbre, la cosa che soffre e quella che fa soffrire (Vitaliano Brancati)